“La chiamavamo Terra Santa”: un viaggio teatrale nella poesia di Alda Merini
Dopo il grande successo dello scorso anno, torna a Roma lo spettacolo “La chiamavamo Terra Santa”, un’intensa esperienza teatrale che esplora l’anima di Alda Merini attraverso le parole dei suoi diari e la sua straordinaria poesia. La pièce, firmata da Alessandro Fea e Stella Novari, sarà in scena alla Cometa Off lunedì 22 e martedì 23 settembre alle ore 21:00.
Lo spettacolo si addentra nel racconto intimo e profondo che Alda Merini fa della sua esperienza nei manicomi. “Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci,” scriveva la poetessa, e da questo universo di contrasti nasce una performance che mette in scena l’equilibrio tra sofferenza e resistenza. L’attrice Stella Novari dà corpo e voce a questo racconto di amore, dolore, follia e, al tempo stesso, di ironia e speranza. Le sonorizzazioni e la musica dal vivo di Alessandro Fea accompagnano il pubblico in un viaggio emotivo che restituisce l’immagine di una donna capace di trasformare il suo dolore in forza creativa.
Il titolo, tratto da uno degli scritti della Merini, svela il paradosso al centro dell’opera: la poetessa descriveva il manicomio come un luogo che, pur nella sua crudezza, assumeva una dimensione quasi sacra. “La chiamavamo Terra Santa proprio perché non vi si commetteva peccato alcuno,” scriveva. Questa dicotomia tra l’orrore del manicomio e la ricerca di un’estasi spirituale diventa il cuore pulsante dello spettacolo, che esplora la straordinaria capacità umana di trovare energia per combattere e resistere.
L’opera è anche un omaggio alla figura di Alda Merini (1931-2009), una delle voci più rappresentative della letteratura italiana del Novecento, e alla Legge Basaglia, che nel 1978 ha rivoluzionato la psichiatria in Italia, portando alla chiusura dei manicomi.