“Antigone” di Alan Lucien Øyen: Prima Mondiale al Teatro Argentina per il Teatro Ostia Antica Festival
Il Teatro Ostia Antica Festival si arricchisce di una nuova e attesissima creazione internazionale: “Antigone” di Alan Lucien Øyen. Uno dei coreografi più innovativi della scena contemporanea, il talento norvegese debutta in prima mondiale al Teatro Argentina con tre repliche, dal 22 al 24 luglio 2025, tutte alle ore 21:00. Lo spettacolo sarà in lingua inglese con sovratitoli in italiano.
La regia e coreografia di Alan Lucien Øyen promettono una sinfonia di danza e parole, una radicale reinterpretazione della tragedia senza tempo di Sofocle. La messinscena fonde teatro, danza e parola, inserendosi nella grande tradizione del Tanztheater e dialogando con la narrazione intima e cinematografica propria dell’artista. Øyen ha individuato nel Teatro Argentina la cornice perfetta per dare vita a questa nuova “Antigone”.
Le sue creazioni sono note per una scrittura profonda e cinematografica, dove realtà e finzione si intrecciano in narrazioni visivamente mozzafiato, offrendo al pubblico un’esperienza intensa, emotiva e immersiva. “La nostra Antigone non è una messa in scena del testo di Sofocle, ma una radicale reinterpretazione della sua tragedia senza tempo attraverso la poesia fisica del Tanztheater, unita alle parole e alla danza contemporanea”, spiega Øyen. “Più di una semplice narrazione, è una riscoperta delle idee affrontate nell’opera – attraverso i movimenti, le parole e le situazioni”.
Sul palco, un ensemble di altissimo livello internazionale:
Questo straordinario cast, completato dai collaboratori creativi Daniel Proietto e Andrew Wale, e un team tecnico di eccellenza (scene Åsmund Færavaag, costumi Stine Sjøgren, luci Martin Flack, suono Gunnar Innvær, video Mathias Grønsdal), è chiamato a incarnare le contraddizioni insite nel cuore di Antigone, esprimendo una lotta che va oltre le parole.
L’intreccio dei diversi linguaggi espressivi dà nuova vita alla tragedia di Sofocle, attraverso un equilibrio armonico che unisce la poesia fisica del teatro con la danza contemporanea e la parola recitata. Una creazione profondamente umana e viscerale che affronta dilemmi irrisolti come la dignità, la complessità del potere e il costo della resistenza, temi ancora attuali in un mondo in cui il dialogo fallisce e la giustizia è contesa.
La produzione, in sinergia co-produttiva con Winter Guests, Fondazione Teatro di Roma e The Norwegian Opera and Ballet, supera i confini del teatro tradizionale. Øyen propone un ritratto plurale dell’eroina, ponendo al centro dell’opera sofoclea l’essere donna: “Nella nostra versione chiunque può essere Antigone, infatti, interpreti diversi incarnano differenti aspetti di ciò che significa essere una donna in lotta, permettendoci di rappresentare queste sfaccettature attraverso generazioni diverse piuttosto che inchiodarle a un unico corpo. Infatti, duemilacinquecento anni dopo Sofocle, le donne continuano a essere vessate: nel modo in cui vengono oggettificate, limitate nei diritti e nelle retribuzioni”.
La programmazione del Teatro Ostia Antica Festival si concluderà il 25 e 26 luglio tornando al Teatro romano di Ostia, con “Ifigenia” di Silvia Zarco, per la regia di Eva Romero.